venerdì 27 giugno 2014

In pace con la propria natura: bilanciare gli elementi


Jackson Lake, Grand Teton National Park, Wyoming

In Wyoming, nel cuore delle Rocky Mountains, l'avventura americana è da Far West: ci sono i rodei (che, personalmente, non gradisco: gli animali li preferisco liberi e lontani dagli show!), i ranch, i bisonti con il muschio sulla gobba.

Guidando verso Jackson Hole, nella zona dei parchi Grand Teton e Yellowstone, si ammirano montagne, laghi e spazi verdi degni della famosa Casa nella Prateria. Si respira pace, si sente che la natura qui è presente più dell'uomo (la densità della popolazione è bassa), si incontrano animali selvatici guidando lungo la strada.

Bisonti pascolano nella Hayden Valley, Yellostone











Passeggiare nella natura può essere un ottimo modo per purificarsi respirando aria pulita e trovare un po' di pace nel suo silenzio o nei suoi suoni confortanti.
Tranne forse quando devi avere a che fare con le zanzare e il loro ronzio fastidioso nei pressi di laghi e ruscelli. Oppure quando ti becca il diluvio nel pieno della passeggiata. Oppure quando i cartelli lungo i sentieri ti ripetono di fare attenzione agli incontri ravvicinati con i Grizzly, descrivendoti nei dettagli cosa fare: non correre via, indietreggia lentamente, se l'orso carica buttagli lo spray al peperoncino in faccia (bomboletta che vendono alla modica cifra di 50 dollari ai Visitor Centers e io non ho comprato!), se arriva ad attaccarti... fight back, contrattacca! E ti credo!


 











Kepler Cascades, Yellowstone National Park

Lower Falls, Yellowstone National Parks

Eppure anche questo fa parte dell'avventura e può essere un modo per confrontarsi con le capacità del proprio sistema nervoso che può essere responsivo e adattarsi oppure crollare e rovinarci l'esperienza.

La natura là fuori ci può insegnare a fare pace con la nostra natura interiore, attraverso gli elementi.

Siamo saldi e forti come rocce e montagne?
Calmi e pacati come laghi?
Ribolliamo di rabbia e fuoco come i geyser?
Voliamo via come foglie al minimo soffio di vento?

Phelps Lake, Grand Teton National Park




Geyser lungo uno dei trail, Yellowstone National Park

Old Faithful geyser, Yellowstone National Park

Qualunque sia la nostra natura, è bellissima così com'è. Però a volte alcuni elementi dominano su altri e ci possiamo sentire sbilanciati, in conflitto con noi stessi e con chi ci sta intorno.
Giocare con gli elementi è divertente e soprattutto utile per conoscersi, ad esempio: si può prestare attenzione a ogni passo con cui i piedi toccano la terra se la testa tende ad essere per aria, oppure nutrire un cuore da troppo tempo inaridito aumentando la dose di acqua, cioè lasciando fluire le emozioni tenute dentro.

Yellowstone Lake

Una volta riconosciuti i propri elementi, si può meditare per bilanciarli. Non sempre si può viaggiare o trovarsi nella natura, ma si può portare quella pace dentro di sé ovunque.
Una meditazione per esempio in caso di turbamento da tromba d'aria nel cervello potrebbe essere fare il lago e la montagna: acqua e terra calmano e radicano moltissimo.
Chiudere gli occhi, respirare con molta calma e sentire che la propria pelle, gli organi, l'intero corpo assumono le sembianze di quel lago sotto le montagne, dove il cielo è terso, l'acqua cristallina e l'aria pura.

Ogni giorno è diverso e, al di là della costituzione a cui tendiamo, gli elementi possono variare, perciò ascoltarsi è fondamentale. Soprattutto, è importante volersi bene accettando la propria natura senza stravolgerla: basta studiarne l'ecosistema e rispettarne gli equilibri, in armonia con se stessi.


Phelps Lake, Grand Teton National Park

mercoledì 25 giugno 2014

Life elevated


Great Salt Lake, Utah


Alla fine io e il mio compagno di viaggio abbiamo ceduto all'ennesimo richiamo di una nuova avventura: questa volta inizia dalle montagne dello Utah, a Salt Lake City. Lasciati alle spalle i 40 gradi di Washington DC, in valigia ci sono anche lavoro e studio (che non finiscono solo perché ti sposti verso la costa opposta) insieme alle emozioni in crescita di questi ultimi mesi.

Come posso resistere di fronte a una provocazione come quella che mi si para di fronte appena scesi dall'aereo? Benvenuti in Utah, dice il cartello, elevated life: vita elevata. Ovvio, qui siamo a circa 1300 metri, ma non è questo l'aspetto che mi interessa. Soprattutto visto che il giorno dopo si guiderà fino in Wyoming e i metri si faranno più di 2000 al Grand Teton e poi a Yellowstone: non c'è confronto. Quello che mi piace è il concetto di elevare la vita... ti pareva!

Si parte dalle mosche. Perché la vita è fatta anche di questo: fastidiosissime mosche che ti si appiccicano sulla pelle, eppure anche loro hanno una ragion d'essere.
Ci troviamo sulla riva del Great Salt Lake e c'è tanta puzza: pare siano i milioni di larve che abitano qui e cibano gli uccelli a provocarla. Sono gli unici organismi in grado di sopravvivere all'altissima concentrazione di sale di questo lago. Ne consegue un simpatico tappeto di mosche che volano via a sciami quando ci passi sopra.

Le brine flies (mosche) al Great Salt Lake, Utah


Quante volte avremmo voluto evitare quella sgradevole sensazione di essere seguiti dai fastidi nel tentativo di ripulirci da ciò che è ormai superfluo? E pensare che volevamo solo fare un bagno nel lago, passare dall'altra parte e dire "ok, ora so cosa devo fare!".

Si passa per il centro di Salt Lake City, città di mormoni, grattacieli che tentano senza successo di superare le montagne alle loro spalle, templi inaccessibili per chi non è un ministro di questa fede.
Quante volte ci siamo sentiti chiusi fuori, nel tentativo di elevarci, con l'impressione di avere le ali ma non potere usarle? Guardando dal basso verso l'alto nel tentativo di trovare lassù le risposte e costruendo strutture di ogni tipo per arrivarci?

Mormon Temple, Salt Lake City

Se avete voglia cercate le vostre risposte, oppure ignorate le domande e magari godetevi solo il paesaggio: questo viaggio continua nei prossimi post. Se ne può trarre ispirazione per cercare dentro se stessi quello che finora si è sperato di trovare fuori, oppure solo guardare le foto: saranno molto più belle di quelle postate oggi, grazie alla meravigliosa natura dei parchi fra le montagne del Wyoming (niente più tappeti di mosche, promesso!).

venerdì 6 giugno 2014

Tempo di interviste (e gratitudine)

Ogni giorno trovo un motivo per ringraziare e sono convinta che più gratitudine coltiviamo nel cuore, più sono le strade che si aprono di fronte a noi.

In questo periodo sto lavorando molto, ho pubblicato alcuni articoli relativi al benessere e alla crescita personale (che condividerò presto con voi!) e mi è capitato anche di intervistare persone interessanti. Lavorare con l'Italia dagli US è ancora più stimolante, perché mi fa sentire quanto i confini del mondo siano solo apparenti. Soprattutto quando i temi che tratti possono essere di ispirazione perché le persone stiano meglio con se stesse.

Al di là delle interviste che ho fatto io e del mio lavoro con la scrittura, sono ancora più grata per le interviste che mi sono state fatte in questo periodo.
Eccone due che mi hanno divertito, ispirato e invogliato ancora di più alla condivisione!

Questa mia intervista è uscita in edicola sulla rivista Sicilia in Rosa, in allegato ogni mese con il quotidiano La Sicilia.
Avete mai voluto smettere di fumare davvero? L'intenzione e la forza interiore sono la vera spinta e con lo yoga si esplorano entrambe.

Ecco uno snapshot e il link:




Trovate l'articolo alla pagina 44 della rivista.
Come segnalato sulla pagina FB di Still Words, ho solo una piccola correzione da fare, perché non voglio che passino informazioni imprecise quando si tratta di yoga: dopotutto è una scienza talmente antica e ne ho talmente rispetto che anche soltanto definirmi "insegnante" mi fa sentire piccola piccola.
I miei sono solo consigli e sono animata dalla certezza che condividere certe perle sia bellissimo e utile per chi ne volesse usufruire. Ma non sono farina del mio sacco! Io le consegno soltanto, come un postino.
Quando dunque leggerete alla seconda pagina gli esercizi di yoga che suggerisco per aiutare nel processo di disintossicazione dalla nicotina, vi prego di notare che il pranayama non è un singolo esercizio specifico (come il respiro dalla narice sinistra che descrivo), bensì l'intera scienza yogica di controllo del respiro. Purtroppo può capitare che i tagli fatti dall'editor della rivista modifichino il contenuto originale... basta un verbo!

Questa invece è un'intervista che ho rilasciato a uno dei miei blog preferiti: Mamma in Oriente. Vi consiglio di dare un'occhiata al blog di questa bellissima persona che vive e racconta la Thailandia in un modo così colorato e sensibile da rapirmi ogni volta!
Questa è la sua nuova rubrica, all'interno della sezione "Blog Italiani nel Mondo" e Still Words ha avuto l'onore di essere scelto come primo blog che figura fra le sue interviste.
Rispondere alle sue domande è stato divertente e non vedo l'ora di leggere le risposte che altri blogger daranno in futuro!


Tempo di interviste, insomma, ma soprattutto tempo di ispirazione, gratitudine e creatività. Come sempre. Ogni giorno ugualmente prezioso e ricco di infinite possibilità.

Vi invito a rilasciare una piccola intervista a voi stessi: scegliete una lettera qualsiasi dell'alfabeto e trovate una parola che inizia con quella lettera e costituisca qualcosa di cui essere grati oggi. Poi proiettate la vostra intenzione sul cogliere, oggi, qualunque opportunità si presenti. Enjoy your life!