domenica 10 novembre 2013

Amore, vado in Messico! E scrivo.

Crystal City, Arlington (vista da Roaches Run Waterfowl Sanctuary)


Alla fine è successo: la still life ha rivendicato la propria ragione sociale fra queste pagine, come da titolo del blog. Nell'ultima settimana sono rimaste molte parole in sospeso, non scritte ogni volta che mi sono venute in mente (e, credetemi, l'ispirazione mi prende ad ogni respiro!).

Eccole di nuovo però, le Still Words: in questo momento sono messe nel bagaglio che porterò con me ancora una volta oltre i confini di questi Uniti Stati... Messico, arrivo!
C'è il mio vecchio trolley azzurro cielo (l'anima), un marsupio che non si staccherà dal corpo (il cuore) e il pesante zaino sulle spalle (la mente). E tutto è come sempre prima di ogni mio viaggio: non sono affatto pronta a partire.

Domani ho l'aereo e fino a un attimo prima ho fatto quello che ho sempre fatto nella quotidianità: classi di yoga, passeggiate fra uno scatto fotografico e l'altro e fra Virginia e D.C., allenamenti e arti marziali, investimenti e sogni per il futuro.

Il risultato è che in questo momento sono nel bel mezzo del tutto in una volta:

- abbigliamento armadio quattro stagioni appallottolato in micro valigia: mi sposterò dal freddo di Città del Messico, attraverso le escursioni termiche del Chiapas, fino al caldo Yucatan. Trattasi di tutti i cenci possibili a mia disposizione, cosiddetto equipaggiamento "da guerra" nonché sedativo per mio marito che candidamente mi ha chiesto di imbruttirmi il più possibile per vagare lungo le strade messicane.

- Tutti i miei rimedi naturali e i probiotici in vista di possibile maledizione di Montezuma: dopo il Perù, non si rischia più! Ora so che finora, persino in India e in Africa, mi era andata bene quando invece il pericolo è sempre in agguato!

- Piano telefonico modificato per chiamare da lì il mio compagno di viaggio (solo compagno, questa volta, almeno in senso stretto) negli US.

- Lonely Planet Messico e materiale intellettuale messicano: Carlos Fuentes, "Aura" e Laura Esquivel, "Como agua para chocolate" i libri in valigia scelti per entrare nel mood.

- Spray al peperoncino: mio marito ha voluto regalarmelo per l'occasione, ma la compagnia aerea non consente di portarlo. Perciò restano solo le mie arti marziali.

- Pensierino autobus: ne dovrò prendere un tantino per spostarmi e non ho fatto neanche un biglietto in anticipo, visto che la ADO (Autobuses de Oriente) non permette di acquistarli online con carta di credito straniera (lo sapevate?). Sperare bene.

E tante altre cose, ma soprattutto una: "Amore, vado in Messico!".
Leggenda metropolitana vuole che il marito esca di casa per comprare le sigarette e chissà, forse estasiato da quella mistica esperienza di fumo, non faccia più ritorno al focolare.
In questo caso è la moglie a partire da sola, il marito la sostiene pienamente e nessuno dei due fuma.

Questa però è la prima volta che viaggio completamente da sola per fare un'esperienza del genere, lunga e avventurosa. Questa volta senza amici, senza riferimenti lì a destinazione, soprattutto senza il mio amato e preferito CV, Compagno di Viaggio.
Non so dire quanto io stia bene da sola: la solitudine è parte della mia forza, del mio modo per avere intuizione, conoscere il mondo e scoprire quanto siano belle le persone che lo abitano. Anche lo yoga lo insegna.
A distanza di una notte da questo viaggio, però, l'eccitazione e la curiosità hanno il gusto agrodolce del distacco dal CV. Da quello stesso uomo che mi ha spronato a fare questa esperienza e ogni singolo giorno mi abbraccia senza costringere le mie ali spiegate.

Realizzo di vivere ogni luogo del mondo come la nuova pagina di un libro, come una storia che vuole essere raccontata. Questo viaggio in particolare assume per me, piccola di fronte a una parte di me stessa che comincio appena a conoscere, dimensioni gigantesche. E non per i pericoli che (ancora) la maggior parte delle persone continuano a ripetermi ci sono in Messico per una donna che va da sola. Più perché potrei scoprire di non avere davvero più bisogno della mia solitudine per sognare il mio futuro, di potere davvero espandere le mie possibilità e raggiungere ogni persona per comunicare e dare, dare, dare. In una parola, nel mio dizionario: scrivere.
Perché se sarà chi mi lascia volare a dirmi di crederci, io gli crederò. E non sarà mai troppo tardi.

Hold fast for dreams for if dreams die, life is a broken winged bird that cannot fly - Langston Hughes





10 commenti:

  1. Buon viaggio Amore, e in bocca al lupo! Il CV (che sarei io, dunque..) sarà qui ad aspettarti con telefono, computer e amuleti di protezione vari.
    Anche se mi mancherai tutto il tempo, sono felice di vederti volare.

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  2. Sono particolarmente interessata agli amuleti... Posso portarne qualcuno con me? :-D (grazie...)

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  3. Ma che bella coppia!E' importante avere accanto una persona che ci sostenga in tutto!Anche il mio compagno è così,desidero tanto tornare in India ma lui per adesso non se la sente e così mi ha "dato" carta libera.L'idea di viaggiare da sola mi esalta e spaventa al tempo stesso,magari leggendo i tuoi post mi verrà un pò di coraggio.E non vedo l'ora di leggere del Messico,una terra che mi affascina tanto.Buon viaggio,buona avventura con te e con il mondo.Siete belli.

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  4. Viaggiare apre la mente e l'anima e ogni viaggio regala grandi ricordi.Incontrare persone diverse per cultura,tradizione,stile di vita,lingue differenti e abitudini,a volte anche curiose,aiutano a capire meglio il mondo che abbiamo dentro.Quello che conta,alla fine di ogni viaggio,è avere la certezza di trovare il posto dove far ritorno.Buon viaggio piccola mia.Ti voglio tanto bene-Papà

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  5. Cara Chandana, provo la stessa esaltazione mista a paura a distanza di poche ore da questo viaggio! :-)
    Sono sicura che anche tu farai una bellissima esperienza del tuo coraggio. Sarò felice di leggerla!
    Grazie mille per le tue parole qui, un abbraccio!

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  6. Carissimi Stefania e Vincenzo, se ripenso giustappunto alle vacanze trascorse ogni estate per diversi anni mi viene difficile credere cio' che leggo.... ma lo dico con estrema gioia, con grande compiacimento, con enorme condivisione. Lei una bambina dolcissima, sensibile, educata, proprio a modo che nulla faceva senza il permesso dei genitori ma soprattutto del papà... Lui un papà severo, che avrebbe voluto avere la sua bambina accanto, per mano ogni momento della giornata, (ma soprattutto della serata!!!!). Non puoi fare questo, non puoi andare là, non puoi , non devi...... e ora vedo una donna coraggiosa, forte, senza pregiudizi e senza paure, volare con le proprie ali lontano e molto in alto. E poi Stefania, lasciamelo dire, chapeau a tuo marito ! sai i genitori ad un certo punto realizzano che devono lasciare andare i figli ma un marito....... hai avuto la fortuna di trovare qualcuno intelligente e di buon senso, fiducioso e che sicuramente ti deve amare molto. Ne sono davvero felice! volate ragazzi, volate noi genitori saremo comunque sempre presenti, pronti a darvi una mano qualora fosse necessario. ti voglio bene e... continua cosi' la zia maura

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    1. Cara Maura, grazie di cuore... Mi ritengo in effetti una persona tanto fortunata, sono molto grata sia per i genitori che ho avuto che per il compagno di vita che ho scelto!
      Forza e coraggio li ho un po' trovati esplorando il mio carattere e un po' avuti in eredità da due splendidi genitori che, dosando divieti e permessi, mi hanno fatto crescere indipendente!
      Ricordo con grande tenerezza e affetto le estati della mia adolescenza, trascorse insieme a voi a Sant'Alessio e Lampedusa, e mi piacerebbe tanto rivedervi presto! Un abbraccio grandissimo

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  7. Ho appena scoperto il tuo blog!!! Sei grande!

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    1. Ciao Tina, che carina sei, grazie! Piacere di conoscerti.

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