martedì 21 gennaio 2014

La ricetta della felicità


Washington Masonic Monument, Old Town Alexandria (dalla metro)

When you don't go within, you go without. (Yogi Bhajan)


Di nuovo neve, su questa East Coast. Tolti gli sci dopo una giornata sui dolci pendii della Liberty Mountain, a meno di due ore da casa, la snowstorm la guardo dal tepore della townhouse.

Spesso su Still Words l'ispirazione arriva dal viaggio, dall'esplorazione di un luogo del mondo. E una montagna di neve, per di più chiamata "Libertà", sarebbe solitamente uno spunto perfetto per un nuovo post in questo blog.

Liberty Mountain, Pennsylvania

Con -20 di temperatura percepita là fuori però (e non siamo più in montagna, siamo in città!), viene naturale raggomitolarsi come un gatto nella calda, accogliente casa dolce casa. Dalle cui finestre si può guardare fuori con occhi curiosi, godendosi lo spazio dentro.

Così, esplorando gli interni, sono finita di nuovo in cucina per parlare di creatività: già in passato ne è venuta fuori qualche ricetta golosa. Oggi ce n'è di nuove e si accompagnano a un pensiero speziato: qual è la ricetta della felicità?

La cerchiamo sui libri, nelle guide spirituali, nel partner, negli amici, nei luoghi del mondo, in bagno sotto la doccia, ovunque. Vogliamo gli ingredienti, le dosi, il procedimento per essere felici. Ma abbiamo fatto una capatina dentro noi stessi?

Questa soffice torta allo yogurt di vaniglia è accompagnata da petali di rosa. La trovereste sensuale e avvolgente, dolce ma non troppo. E non solo perché c'è poco zucchero.



I biscotti grezzi e semplici all'olio extravergine di oliva siciliano sanno di casa, di famiglia, di radici che tengono su. Mettono pace, senza bisogno di uova e latticini.



E questa torta marmorizzata? Un abbraccio caldo come il cioccolato e candido come la farina, in una spirale crescente di energia che porta lì dove bianco e nero, giorno e notte, bene e male fanno parte del tutto. Come l'impulso che dà inizio alla vita.




Qual è la nostra ricetta? Quali sono gli ingredienti che usiamo nelle relazioni con gli altri? Sono sempre farina del nostro sacco oppure li abbiamo letti nel ricettario che altri hanno scritto?
Riusciamo a guardare là fuori comodamente dalla nostra casa, ovvero a relazionarci piacevolmente con gli altri, senza perdere le fondamenta e la sicurezza?

Nessuno può dirci chi siamo e nessuno quindi può dirci come essere felici. La sola ricetta della felicità è essere se stessi e la creatività ci ricorda che siamo unici, uguali a nessun altro.

Il mondo è niente senza di noi e noi siamo niente senza il mondo: ciascuno di noi è unico e speciale ed essere qui ci offre la meravigliosa opportunità di condividere e comunicare chi siamo, di usare tutti i nostri sensi per assaporare la vita, con gusto e nel rispetto di se stessi e degli altri. In relazione autentica.

Non si può scrivere la ricetta della felicità per qualcun altro, però si può spronare alla creatività, alla libertà di espressione, all'esplorazione di quelle meravigliose stanze dentro se stessi.
Seguite invece la pagina Facebook del blog per trovare lì presto le ricette di questo post, con il solo scopo di leccarsi i baffi. Magari raggomitolati a casa, quando fuori c'è tanto freddo.

2 commenti:

  1. Ciao, ho scoperto il tuo blog oggi, per caso. Mi piace il tuo modo di scrivere e la tranquillità e quiete che trasmetti...Accoccolata sul divano, ma con gambe e braccia nude..a volte il freddo mi manca!

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    1. Ciao, è un piacere averti qui! Soprattutto perché mi hai dato la possibilità di scoprire a mia volta il tuo blog: sono anni che vorrei visitare la Thailandia e i tuoi racconti e le foto dell'anno che hai passato lì così intensamente mi hanno molto coinvolto. Ti ringrazio!

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