lunedì 18 novembre 2013

Nella giungla, come farfalle

Agua Azul, Chiapas

Poderose cascate, bancarelle di souvenir e lime rinfrescante, turisti carichi di macchine fotografiche, catapecchie rifugio degli Zapatistas, monumentali rovine Maya, folle di gente appiccicata dal clima tropicale, bambini che per giocare usano ancora le fionde, i copertoni come altalene e le carriole per farsi portare a spasso.
La giungla del Chiapas, dove tutto è troppo nel bene e nel male. La povertà, il caldo, l'umidità, i turisti, le finzioni locali per strappare pesos allo straniero. Ma anche la natura selvaggia e la vita coraggiosa di chi abita questo angolo di mondo.

Cascata Misol-Ha - Salto de Agua, Chiapas
Cascate Agua Azul - Tumbalá, Chiapas



















A Palenque, mai dire Maya: la magia antica si confonde con i flash delle macchine fotografiche di orde di turisti che non badano più di tanto ai divieti che preservano le opere d'arte. Eppure risuona, anche quando pensi che non capirai mai.
Insieme al canto degli uccelli (ne avrò contati almeno sette diversi) e alle prove giganti di una civiltà tanto intelligente quanto violenta: cellulari che squillano, ventenni che schiamazzano e si rincorrono, souvenir appositamente localizzati perché il turista possa comprare qualcosa alla fine del giro.

Rovine Maya, Zona Archeologica di Palenque


















Mi sento piccola di fronte ai templi Maya di Palenque, tanto quanto di fronte ai bambini che giocano davanti alle cascate di Agua Azul e si inzuppano ridendo sotto Misol-Ha. Piccola ma leggera, come se potessi andare e tornare in un battito d'ali. E forse l'ho fatto, senza rendermene conto. Forse si può fare ogni volta che ci sentiamo nella giungla, in mezzo alla confusione di pensieri e preoccupazioni, di fronte a quello che non possiamo cambiare o quando immersi in situazioni intricate e apparentemente senza via d'uscita: possiamo pensare che è solo un attimo, un battito d'ali che fa parte di un volo più lungo e completo.

C'è ancora strada da fare e souvenir intangibili da riportare a casa, di quelli che nutrono l'anima e premiano dopo tanta fatica.
In quella giungla che è la mente, ali spiegate e occhi aperti: ci sono piccole cose che per essere viste vanno colte con leggerezza, lontano da uno sguardo indiscreto e superficiale.


4 commenti:

  1. ...E' come dire "If you can't see God in all, you can't see God at all" (Yogi Bhajan)

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  2. Le foto delle cascate mi hanno lasciata senza fiato :D sempre bello leggerti :)

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    1. Grazie Chandana, sei sempre molto carina... Ti lascio immaginare il suono dell'acqua! Sono stata anche alle cascate Vittoria in Zimbabwe, ovviamente più imponenti, ma quelle messicane si fanno comunque rispettare! :-)

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