martedì 9 aprile 2013

Basic drawing

Waterfront, Old Town Alexandria, VA



Questa mattina, in bici verso la mia prima lezione di disegno, l'aria sul viso era calda e umida.
La primavera qui sulla East Coast ha decido di prevalere sull'inverno così, di colpo e prepotentemente, camuffandosi da estate. 30 gradi oggi non ce li toglie nessuno!
Da autentica siciliana io ovviamente sono felice: mi basta questo clima e una passeggiata (o pedalata!) lungo una strada vicina all'acqua. Ok, non è il mare, dal Potomac non respiri quella brezza frizzante e quel profumo salato, ma è pur sempre arioso e azzurro.

Forse è stato quel senso di orizzonte acquoso, oppure l'esperienza di creatività fatta in una classe con un gruppo di persone altrettanto desiderose di aprirsi, forse è solo che quando c'è il sole e stai all'aria aperta ti senti più ispirata: qualunque sia stato lo spunto, ho fatto delle riflessioni.
Tra linee, forme, angoli, chiaroscuri, ho osservato lo spazio che si crea e tratto da me stessa le seguenti fonti di ispirazione da condividere.

La creatività dà accesso a una regione interiore di pura neutralità, libertà, piena accettazione. Fa esplorare luoghi diversi e vedere con nuovi occhi ogni volta, donando la capacità di comunicare per condividere e non solo per affermare.
La creatività non è del viaggiatore irrequieto, della persona stressata, dell'egoista. A meno che non si sia consapevoli di indossare una maschera e fare del teatro. In quel caso, respectchapeau. Ci sono già stati tanti illustri esempi nel mondo. Ma se si finisce per credere di essere davvero quello che si rappresenta, sofferenti o in estasi che sia, il rischio è di essere infelicemente solo per se stessi. Non c'è linfa, non una fonte per gli altri, nessuna co-creazione con il Creatore, si sta lì solo per comparsa. Burattini e burattinai allo stesso tempo. Un'eterna maschera con il dipinto di un sorriso o una lacrima di Pierrot, in base a quello che si decide di indossare giorno dopo giorno.

Avete mai conosciuto persone che hanno viaggiato moltissimo intorno al mondo ma interiormente non si sono spostate di un millimetro?
Io sì. Lo trovo terribile e molto, molto triste.
In questo blog si legge un sottotitolo, "storie di una mente neutra in viaggio": la verità è che non ho viaggiato poi così tanto nel mondo, più di qualcuno, meno di molti altri, di sicuro mai abbastanza!
Il viaggio di cui parlo, però, è qualcosa di più. Dire che è interiore sarebbe banalmente riduttivo, perché in quel caso rimane sempre fra te e te. Un viaggio autentico dovrebbe portare fuori dalle vie interne, dai pensieri che la mente fa coincidere con quello che decidiamo di essere, non si può parlare di crescita e cambiamento finché davvero non espandiamo il nostro spazio: allora le persone si accorgono delle tue trasformazioni e te lo dicono sinceramente. Dal cuore. Non per accontentarti.

Tanta gente corre, non riesce a stare ferma, non perché viaggia in continuazione, ma perché anche quando pensa di essere in ascolto, in qualunque luogo del mondo si trovi, a casa, su un eremo tibetano o in mezzo alla folla di Times Square, in realtà sta continuando ad avere orecchie solo per se stessa.
Puoi andare ovunque, ma continuerai a guardare il mondo attraverso gli stessi occhi, se non ti schiodi da lì dove ti senti protagonista, dove hai il controllo, dove nutri il tuo ego.

Non sei tu che viaggi intorno al mondo, è il mondo che viaggia intorno a te.
Se non comprendi di non essere tu al centro del mondo, talmente attaccato alle tue sofferenze, i tuoi successi, la tua voce narrativa, il viaggio non ti lascerà altro che pagine da scriverci su magari, ma con nulla che si muova davvero di una virgola. Solo affermazioni ripetute, vuote, citazioni di altri e di te stesso, continue illusioni di crescita e trasformazione, quando invece non c'è spazio nella linea stretta di due occhi affamati.

Viaggiare non è prendere, è dare. Non è andare, è lasciare andare.
Significa essere esploratori, qualcosa di ancora più esaltante che essere semplici viaggiatori.
Perché puoi avere visto ogni angolo del mondo, parlare 20 lingue straniere, interagire ovunque con le persone, avere milioni di contatti, passare persino per missionario. Ma non sarai mai connesso davvero, se sono il desiderio, l'egoismo, le lezioni imparate e conservate nella mente a guidarti. Mancano proprio le basi. E riproduci solo una famosa natura morta su tela, non crei un'opera d'arte originale, con cui deliziare altri esseri umani.

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