sabato 6 aprile 2013

I ponti dell'anima

Tra una sponda e l'altra, il pensiero va a chi c'è dall'altra parte.
Sembra tutto lontano, eppure è così vicino. Altri piccoli esseri umani, almeno le loro icone, perché quelli che davvero sono piccoli sono a grandezza naturale nel nostro cuore.
A volte sono persino più grandi, giganti, pesanti. Te li porti dietro e attraversare il fiume con lo sguardo ti pesa enormemente.

Tra due ponti, in questa New York assolata ma fredda, tra Manhattan e Brooklin, tutto assume dimensioni e prospettive diverse.
E ti chiedi se davvero, al di là di quel ponte, la realtà sia altrettanto differente, e chi guarda nella tua direzione abbia altrettanti dubbi, pesi, riflessioni.

Tra sogno e realtà, subconscio e raziocinio, resti sospesa, per quanto d'acciaio. Forte e coraggiosa, ma ancora alla ricerca del giusto mezzo, dell'equilibrio, del punto di incontro.
E forse quella mano che prendi in sogno, quel gesto di cura, gentile e amorevole da parte tua, nonostante tutto, forse è quel ponte che ti tiene ancora su, il cuore aperto, la nobiltà dell'anima in sospensione fra una riva di pace e una di guerra.


Manhattan Bridge and Brooklyn Bridge, New York

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