lunedì 8 aprile 2013

Croce e delizia

Metropolitan Opera, New York



C'era una volta una bella donna vestita di rosso. Si dava agli uomini senza sapere cosa voglia dire essere amata amando. Ma quando un uomo le offrì il suo amore sincero, ella sentì di nuovo il proprio cuore e abbandonò la vita da traviata per abbracciare il proprio destino.

Violetta e Alfredo mi fanno sempre commuovere, ogni volta che ascolto la loro storia. E non parlo di nodo alla gola, parlo di calde lacrime, sembro ogni volta un vitellino tolto alla madre! Julia Roberts in "Pretty woman" mi fa un baffo.
Tragedia, certo, ma vale la pena vivere anche solo quell'attimo di gioia prima della fine.

Croce e delizia, quell'amor palpito dell'universo intero. Misterioso, altero.
Così puri, così innocenti Violetta e Alfredo. Nella loro umanità, con le loro paure, emozioni, l'orgoglio di lui, lo spirito di sacrificio di lei. Così autentici.
Croce e delizia per chi vive l'amore romantico e se non soffre almeno un pochino pensa non ci sia amore.
Croce e delizia per chi ha esperienza del matrimonio, della vita di tutti i giorni accanto a un altro piccolo universo, fra similarità e differenze, nella continua ricerca dell'unione.
Croce e delizia perché la vita è così, impegnativa, a tratti difficile e sfidante, ma anche un dono meraviglioso e un'esperienza magnifica.

Un mistero, sì. Ma anche un invito a passare from mistery to mastery, a prendere in mano quel dono che è la vita e goderne appieno, grati di ogni momento, unici padroni e conoscitori di noi stessi.


2 commenti:

  1. Non potevo non scrivere un commento a questa tua riflessione.
    Una storia vecchia come il mondo condita con amore, passione, ingenuità, malizia, allegria, tragedia, vita e morte.
    Viva Verdi!
    E viva soprattutto chi sa respirare la luce dell'arte

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